L’epoca dei sentimenti spenti

Ultimamente sto sperimentando un generale senso di noia da Facebook, sarà per questo che ho riaperto il mio blog dopo tanto tempo e l’ho aggiornato con qualche sistematina.

In un mondo dove tutti sono di corsa e non si ha più il tempo nemmeno per respirare, un posto come Facebook sembra essere ideale per comunicare con le persone: post brevi e ambigui (perché per essere fighi bisogna sempre lasciare un certo mistero), link di citazioni famose che esprimono sentimenti e stati d’animo al posto nostro togliendoci l’impiccio di dover pensare, tante foto (troppe) perché sarebbe troppo stancante mettersi a scegliere di pubblicare solo quelle utili e indispensabili, tanto Facebook ci permette di caricarne a profusione, quindi perché non mettere anche quelle venute mosse e quelle di dubbia guardabilità?

Io questa la definirei l’epoca dei sentimenti spenti, in cui tutto è dovuto e tutto è noia. Ragazzine che chiamano “amore” le proprie amiche con la stessa nonchalance con cui chiamano il fidanzatino di turno; ragazze insicure e bisognose di essere accettate disposte a tutto per avere i tanto agognati “mi piace” sotto le loro foto, anche a mostrarsi per intero come mamma le ha fatte; gente oltremodo superficiale che pubblica in continuazione aforismi di filosofi e scrittori, probabilmente senza capirne il significato, ma solo per sembrare persone di cultura e di valore; gente che si limita a usare Facebook per postare quasi solo notizie di cronaca, come se non avessero una loro opinione su niente, ma per far vedere che sono informati su tutto; gente che usa Facebook per spiare il prossimo, solo per  il gusto del pettegolezzo;

Tanti copioni collaudati e ripetuti, nessuno si permette di scrivere ormai qualcosa di vagamente malinconico per non esser preso di mira da commenti come “la gente che si lamenta non la sopporto”, tutti felici ma vuoti. L’umiltà non è più una qualità apprezzata, la sensibilità è respinta, gli amici di Facebook si vedono nel momento del divertimento ma non in quello del bisogno. Tutti hanno voglia di parlare ma nessuno di ascoltare. Sarebbe bello se tutti (me compresa) ci mettessimo a ragionare su quello che Fb sta diventando e su quello che invece dovrebbe essere. Sarebbe utile, probabilmente, ma la superficialità avrà sempre la meglio, come al solito…